27/04/11

Pomigliano non si piega

La vita,l'esperienza,la lotta degli operai di Pomigliano nella vertenza con la Fiat.Su questi “accordi” si è letto e sentito di tutto e di più: televisioni e carta stampata si sono sostanzialmente divise tra chi sosteneva la tesi del “sacrificio duro ma necessario” e chi invece appoggiava in pieno il progetto Marchionne, accusando in sostanza gli operai fannulloni di Pomigliano e Mirafiori di essere i colpevoli della crisi economica. Tra tante voci, per lo più provenienti da giornalisti e politici che non hanno messo piede in fabbrica neppure un giorno in vita loro, nessuno o quasi si è premurato di chiedere direttamente agli operai della FIAT come gli accordi avrebbero cambiato, materialmente, le loro condizioni di lavoro e di vita. Tutto raccontato dai protagonisti,gli operai,una testimonianza diretta,viva,raccolta in questo piccolo e prezioso libro uscito per la A.C. Editoriale Coop di Milano dal titolo "Pomigliano non si piega".Di seguitio,la bella e interessante introduzione al libro scritta da Valerio Evangelisti,scrittore bolognese di narrativa e non solo,che ha pubblicato libri di grande successo, tra cui il ciclo di Eymerich e la saga di Pantera,animatore del sito di informazione e cultura Carmilla on Line



POMIGLIANO: CERNTRALITà OPERAIA


AA.VV., Pomigliano non si piega. Storia di una lotta operaia raccontata dai lavoratori,
a cura del circolo Prc Fiat Auto-Avio di Pomigliano, A.C. Editoriale Coop, Milano, 2011, pp. 210, € 8,00







Esiste il rischio che un libro di basilare importanza, per comprendere gli anni che viviamo e le poste in gioco, passi sotto silenzio per la modestia dell’edizione (non quanto a grafica, che anzi è elegante, ma per l’oggettiva marginalità della casa editrice). Invece questa raccolta di testimonianze dirette dovrebbe conoscere la massima diffusione. Farebbe la felicità degli storici futuri, che invece, probabilmente, non ne troveranno traccia nelle biblioteche. Fa già la felicità di chi ha l’opportunità di leggerlo. Potrebbe indirizzare diversamente le ricerche degli studiosi, anche molto rispettabili, convinti che la classe operaia sia tramontata, sostituita in toto dal lavoro intellettuale; o che non abbia più nozione di se stessa; o, ancora, che non sia più avanguardia di nulla, avendo ceduto il proprio ruolo a non meglio precisate “moltitudini”.

Certo, la situazione del proletariato di fabbrica è difficile. Perennemente insidiato dall’invadenza del macchinario e dell’automazione, scomposto dal decentramento e dalla delocalizzazione, sottomesso alla prassi dei servizi “esternalizzati” , corroso dal precariato, schiacciato dal dogma bipartisan della flessibilità, bersagliato dal mantra ossessivo della propria insignificanza, costretto a indossare le vesti carnevalesche di un falso lavoro autonomo. Si direbbe che l’attività manifatturiera si sia estinta, sommersa da strati di mansioni “intellettive” (sic!), e che nel processo di produzione non abbia più alcun ruolo. Peccato che ogni oggetto che tocchiamo, inclusa la tastiera su cui sto scrivendo, abbia all’origine lavoro manuale. La piramide sovrastante di manipolazioni, transazioni, forze di mercato, interventi sull’immagine della merce, regole di finanza, ingerenze del sistema creditizio ecc. può amplificare, moltiplicare o ridurre il valore del prodotto. Sta di fatto che il valore originario nasce dai gesti semplici di un operaio che dà all’oggetto forma concreta.

Mi scuso della digressione, ma era necessaria per capire l’utilità di questo libro. La classe operaia può contrarsi di numero, ma non potrà mai sparire del tutto. La sua centralità è oggettiva, anche se viene continuamente sminuita questa sua prerogativa. Sminuita da chi? Non solo dai nemici, comprensibilmente interessati a spegnerne la soggettività. A “farla sentire” marginale, prima ancora di emarginarla sul serio. Ma anche dagli “amici” presunti, pronti a teorizzare che non conta più nulla, che non incide sui rapporti politici (è vero) o economici (non è vero), che il lavoro manifatturiero non esiste più, che le merci si producono da sole. O, in alternativa, che a produrle sono cinesi, coreani o polacchi. Il che è indubbio: ma non sono anche costoro parte della classe operaia internazionale?

La lotta strenua e parzialmente perdente – ma in certa misura vittoriosa - di Pomigliano ha preso tutti di sorpresa, perché in netta contraddizione con i dogmi correnti. Ecco una bella fetta di classe operaia che comincia a remare contro, a manifestare una dignità negletta e una individualità negata. Posta di fronte a un ricatto – accettare condizioni inique o perdere il lavoro, in un quadro di crisi e di disoccupazione – sceglie di battersi a dispetto di tutto e di tutti. Ha contro il governo, due terzi dell’opposizione cosiddetta (la palma della vergogna assoluta va al solito Ichino, a Chiamparino, all’imbecille che governa Firenze), tutta la grande stampa, tutti o quasi i mezzi televisivi, tutti i sindacati tranne la FIOM – di fatto condannata dalla CGIL – e alcuni di base. Sotto il profilo politico, ha con sé partiti comunisti nemmeno rappresentati in Parlamento.

La sconfitta è inevitabile, e tuttavia di misura. Scontenta molto il padronato, che chiedeva una resa totale. Scontenta i “consociativi” per vocazione. Scontenta l’intero ceto politico parlamentare, che da un cedimento senza condizioni progettava di ricavare norme lavorative che abolissero il conflitto di classe una volta per sempre. Scontenta i media, turbati nello scoprire che chi ha accettato un contratto capestro lo ha fatto perché timoroso del licenziamento, e non per convinzione. Scontenta – è ovvio – i teorici della sparizione completa del lavoro materiale.

Ma raccontata da me, la storia è banale. Bisogna ascoltare protagonisti e testimoni, le loro motivazioni concrete, la loro vita in fabbrica. Speranze, delusioni, idealità. Questo piccolo libro soddisfa la richiesta. Procuratevelo, non ne usciranno altri così.


Richiedi il libro allo 0266107298
o a pomiglianoinlotta@gmail.com


Questo invece,è quello che scrissi nel luglio 2010,sull'onda emotiva di quegli avvenimenti


Caserme? Vaffanculo..
on Tuesday, 13 July 2010 at 19:23
A volte le difese della mente si riducono,come quelle del fisico,ma cosi il cervello viene investito,è aperto all'influsso dei linguaggi più disparati,assorbe per poi manipolare tutto in modo più o meno creativo. Se si ha qualcosa da dire,in tutti i campi. Ora,solo il lavoro,per come è strutturato oggi,per come è organizzato, per come viene assegnato e svolto e premiato nega qualsiasi creatività,soddisfazione,merito. Quasi nessuno fa il lavoro ke gli piacerebbe fare,la frustrazione di vedere gente ke non vale una cicca in posizioni ke spetterebbero ad altri per merito. Chi non si piega alle raccomandazioni,al lecchinaggio politico e sindacale deve sopravvivere come può. C'è indifferenza. Causa primaria di depressioni,suicidi. Non parliamo di morti bianche,no. E' risaputo,non sono proprio uno stacanovista. Un grazie agli operai di Pomigliano. Hanno dato un segnale forte,forse unico in questa fase di totale stravolgimento dei fattori ke dovrebbero regolare l'attività lavorativa dei salariati. Un segnale forte non solo alla fiat ma a tutto questo merdoso capitalismo italiano e al padronato,ke non ha patria se non quella del profitto,espressione della più grossolana avarizia tipica dell'imprenditoria di questo paese. Il caporalato è di casa,in nome del liberismo (parola ai più astratta ma ke significa la centralità dell'impresa e degli affaristi) e della globalizzazione (il padrone porta la produzione dove può riscuotere maggior profitto e abbattere i costi,ke sono basati sulla fame di coloro ke chiedono lavoro rinunciando a salari decenti e diritti..). Lavoro in cambio dell'abolizione dei più elementari diritti stabiliti,non per grazia di dio (aspetta..) ma con lotte furibonde,dure lotte decennali costate sangue e vittime e disgrazie,tutte sulla pelle dei lavoratori. Nel caso di Pomigliano il ricatto è accompagnato dalle solite litanie,principalmente si accampa come scusa l'alto livello di assenteismo. Peccato ke la stessa fiat solo qualche mese addietro aveva diramato dati ke indicavano come questo livello sia in linea con quello di altri stabilimenti,,Melfi,Cassino e perfino Mirafiori. Perché quest'attacco,allora? Ritmi produttivi macchinali,otto ore consecutive alla catena di montaggio,straordinari comandati,turni notturni e pause imposte solo in nome della produttività e decisi unilateralmente dall'impresa,divieto di protesta e di sciopero pena il licenziamento diretto,controllo militaresco della fabbrica e sulle assenze per malattia..esasperazione della conflittualità tra operai per spaccare il fronte sindacale,con premi di produzione per i più disperati,i più deboli e per i lecca culo. Come detenuti in regime speciale,non un posto di lavoro,ma una caserma,un campo di concentramento. Grazie agli operai di Pomigliano,ke non si sono fatti intimidire da un referendum illegittimo,privo di validità morale e legale e svoltosi in un clima di generale intimidazione,perchè alla fine qui non si parla di lavoro,di produttività,di economia ma..di politica. Un azione concertata e congiunta,confindustria e il governo degli affaristi per applicare quest'accordo,queste condizioni in tutte le fabbriche ed estenderli agli altri settori,come se non avessero già i tutti i mezzi per ricattarci. Avere ancora più mano libera e fare carne di porco dei diritti dei lavoratori. Grazie alla Fiom ke non si è piegata,alle ambiguità della CGIL e del PD,e ke esige rispetto da un azienda storicamente assistita e foraggiata dallo stato,quindi anche dai miei soldi,e ke ha un peso non indifferente sul disastroso debito pubblico italiano,per ribadire ke si,siamo salariati,operai,tecnici,impiegati ma non siamo dei morti di fame,da spremere e poi da buttare come limoni,da spolpare e svuotare della propria dignità. Vorrebbero cancellare i contratti nazionali e le leggi vigenti per dare ad ogni impresa il diritto di vita e di morte sui lavoratori.. Sulle altre organizzazioni sindacali..un velo più ke pietoso e un grosso vaffanculo agli azionisti ke,impavidi continuano a sedersi attorno ad un tavolo a spartirsi lauti dividendi e ke pagano fior di milioni a personaggi come Marchionne per ingrassarsi sul lavoro e sul sangue di migliaia di famiglie..

Dalla russia con..orrore: Messer Chups

Sono pochi e misconosciuti i gruppi rock provenienti dall'ex Unione Sovietica e dalla Russia di oggi,anche se un onda rock nell'ex impero c'è sempre stata. I Messer Chups,sono una band russa di S.Pietroburgo,attiva già dagli anni novanta e il nome deriva da'"Messer”, che in tedesco significa coltello, e "Chups", che deriva dal lecca-lecca Chupa Chups. La loro musica proviene direttamente dal decadentismo capitalista occidentale,potrebbe essere sceneggiata dal grande Ed Wood,definito il peggior regista della storia del cinema,con il fantasma di Bela Lugosi a vigilare, sullo sfondo di saloni pieni di mutanti e folli personaggi da circo. Evidente è la loro passione per i vecchi B-Movie horror americani e per gli horror italiani degli anni 60 e 70,con un iconografia ossessivamente ispirata da mostri,vampiri e gatti mefistofelici. Molti dei loro pezzi sono campionamenti delle musiche e dei dialoghi di questi film ("la tortura! La tortura! Mi piace!," una donna che grida "Sono stanco di te, io ti odio! io odio tutto di te!"), uniti al sound surf,alla musica dei cartoon e alle chitarre distorte,suoni strambi e bizzarri prodotti da synth analogici sovietici,tappeti sonori da colonna sonora, lounge music e psychobilly,tali da creare un mix eclettico che sfocia in un sound davvero unico e coinvolgente. I loro live sono divertenti e trascinanti e sono accompagnati dalle proiezioni dei video creati da Oleg Gitarkin,che hanno nel grande Vincent Price icona inconsueta ed assoluta.
Mike Patton, eclettico musicista prima nei Faith No More, poi nei Mr Bungle, Fantomas e Peeping Tom, anch'egli estimatore della musica pop italiana dei '60 e '70, (ha realizzato un album di cover di brani di Mina, G.Paoli, E.Morricone..) è tra i loro fan dalla prima ora. Molto bello il loro sito web, interattivo,con la discografia completa, ricca di informazioni e link ad utili.




I MESSER CHUPS SONO:
Oleg Gitarkin,elettric guitars
Zombie Girl (Zombierella), bass guitar



Messer Chups - Vamp Babes

Messer Chups - Heretic Channel

26/04/11

300, Wu Ming e Ted Nugent

Ero andato a vederlo molto dopo la sua uscita,come sempre, dopo aver visto in tv un servizio sul make up del film,un dietro le quinte in cui si raccontano e si svelano le nuove tecniche e trucchi usati per alcune delle scene e nel documentario si vedeva Snyder che ha fotocopiato alcuni riquadri dal fumetto originale, con cui poi ha progettato le scene precedenti e seguenti.In effetti tutto il film è un riadattamento fotogramma per fotogramma del fumetto, sulla scia di Sin City.Assistere a questo gruppo di palestrati dai bicipiti ben oliati e depilati che su di un carrello cercano di infilzare..il niente,l'aria, mi era parso alquanto esilerante,e dava già l'impressione di una pellicola..truzzissima. Ero andato anche per trascorrere un paio d'ore senza spremersi le meningi,godersi lo spettacolo di questi 300 cinghialoni che combattono all'ultimo sangue contro un armata di cinghialoni,se le danno di santa ragione per tutto il film,senza aspettarsi più di tanto. Appassionato di comics,il fumetto di Miller (da cui è tratto il film) non mi aveva mai impressionato,anche se ben disegnato,pulito nei tratti e comunque,ogni scena di scontri e battaglie nel film sono stati girati e montati con una minuzia e tecniche cinematografiche quanto meno spettacolari.Altro particolare che mi aveva invogliato erano stati le migliaia di manifesti con cui i fascisti di casa pound avevano tappezzato Roma,con il faccione di Gerald Buttler con tanto di lancia e scudo in primo piano,appropriandosi(ridicoli tentativi anche nel caso di Borsellino,la Palestina e,addirittura di Rino Gaetano!!) del film con la solita retorica degli eroici guerrieri senza macchia che combattono e muoiono in nome della gloria e della..libertà(!!),particolare che dà tempo non mi impedisce di confrontarmi con una certa cultura reazionaria,cercando di scrollarmi di dosso i refusi da terza internazionale e che mi fà apprezzare,ad esempio,alcune sfumature dei futuristi di Marinetti fino al Ted Nugent (tamarro chitarrista americano,sostenitore dei neocon e delle lobby delle armi..) di Double Live Gonzo. 

Dopo la visione,la sensazione di aver visto un pippone ideologico era più che una certezza. Tralascio gli strafalcioni sui fatti storici realmente accaduti,300 si può tranquillamente definire un film ideologico oltre che tamarro,una specie di comizio appunto neocon,di pura propaganda americana d'assalto,il mito della guerra portato ai massimi vertic,con i paladini del mondo occidentale che combattono contro il male sostenuto da Serse e i Persiani che ma ideologicamente si scaglia contro quegli stati canaglia (l'Iran,la Siria,la Corea..) che gli americani volentieri ridurrebbero in cenere, con un razzismo poco e male velato,(esaltazione del perfetto guerriero tutto muscoli e coraggio contro il disabile storpio e traditore),disprezzo per il diverso(l' omessessualità carattere distintivo dei cattivi persiani,con Serse che se ne va in giro nudo col perizoma e un mucchio di pearcing in faccia!!) e le religioni non cristiane e cattoliche,e dove gli spartani sono rappresentati come deboli e sfruttati mentre non lo erano affatto.Insomma tutto il film è pieno zeppo di riferimenti di questo tipo(con dialoghi in perfetto stile epico:arrendetevi,gettate le armi! No,venite voi a prenderle!) e risulta irritante perchè non tiene conto delle verità storiche,come ad esempio che fu proprio Ciro il grande,imperatore persiano,uno dei primi a parlare di diritti umani e che che mantenne integro l'impero attraverso una politica avveduta, fondata nel conferire libertà ai popoli sottomessi e nel rispetto delle loro usanze. Infine,un film godibile con la sua indubbia forza visiva ma stumentale all'ideologia reazionaria e guerrafondaia dei nuovi conservatori americani,che ha fatto felice qualche naziskinello(neanche più di tanto,dato che dubito della capacità di analisi dei nazi..) e quelli di casa pound,fedeli arditi del popolo romano.Ecco,i Wu Ming si cimentano sull'antica questione se è lecito e del tutto ammissibile e legittimo apprezzare la sola estetica di un'opera senza per questo sminuire il disprezzo per il suo contenuto e altre allegorie. Buona lettura.




20/04/11

The Phantom Chords

INTERZONE ha un amore incondizionato per i DAMNED e in particolare per Dave Vanian, voce incontrastrata del gruppo, dall'esordio ad oggi. Ho condiviso con lui i furori del punk e anche la passione per i vecchi film horror con tutta l'iconografia che ne sussegue. Ho amato da ragazzo i film di Lone Chaney, Boris Karloff, Bela Lugosi, C. Lee grazie a mio padre, appassionato ed esperto di B-Movie e di tutta la cinematografia pre anni settanta, e quando un pò più grandicello scoprii per caso una foto in cui Vanian incarnava il prototipo del moderno vampiro su di un palco, rimasi folgorato. Negli anni 80, con l'avvento della new wave i Damned ebbero un periodo di crisi, culminato con la partenza di Brian James, primo chitarrista, poi l'allontanamento di Captain Sensible e Vanian approfittò per cercare di dare sfogo alla sua passione per i suoni garage, psicadelici e il R'n'R degli anni 50 e 60, formando i Phantom Chords, con Roman Jugg (già tastierista nei Damned) alla chitarra e il grande Rat Scabies (co-fondatore dei Damned) alla batteria.

I Phantom Chords hanno registrato solo tre dischi, tra momenti entusiasmanti e periodi bui, dovuti anche ai contrasti con la Polydor che non sapeva come promuovere la band: negli show Vanian e compagnia si presentavano in perfetto stile country, con stivaloni e giacche con le frange, i capelli tirati alla Elvis e i concerti erano veri e propri eventi folli, con il pubblico che si aspettava una reincarnazione dei Damned mentre il gruppo si esibiva in feroci rockabilly e cover di pezzi garage degli anni '60 (Eddie Cochran, Buddy Holly). Con i Phantom Chords Vanian si trasforma da punk gothic rocker ad un vero e proprio crooner, la musica prodotta dal gruppo potrebbe essere usata come colonna sonora per qualsiasi western crepuscolare, ascoltandoli ci si immagina sulle highways americane: a guidarci è la fantastica voce di Dave Vanian!




Dave Vanian and the Phantom Chords
Dave vanian and the Phantom Chords: Unreleased Polydor


Genuine Crossover: Urban Dance Squad

Life'n Perspectives of a Genuine Crossover è il titolo migliore che gli Urban Dance Squad potessero dare ad un loro lavoro.La band nasce nel 1986 ad Amsterdam ed è stata una delle maggiori realtà ed espressioni della musica alternativa olandese,insieme ai Focus,I Kayak,Clan of Xymos e sopratutto The Ex,combo anarcoide ancora in attività e con oltre venti album al loro attivo dal 1979 (prossimamente su questo blog).Gli UBD indubbiamente sono una delle prime band che contribuisce alla nascita del Crossover,un mix di rock,rap,soul,con venature ed atmosfere reggae e ska, che ha il suo splendore nei primi anni '90, insieme a gruppi come Rage Agaist the Machine,Fishbone e gli stessi Red Hot Chili Pepper,mentre Rudeboy annovera Mano Megra,A tribe Call Quest,Vernon Reid e Living Colours,addirittura Andy Partridge e i suoi XTC tra i suoi principali ispiratori.Anche se non ha eguagliato il successo del primo album,(Mental Floss for the Globe)Life'n Perspectives resta comunque un album notevole,le liriche in rime di Rudeboy come traino a suoni pieni di bassi,slide,farfisa,batterie carton..
Artantica è l'ultimo lavoro in studio,uscito nel 1999 ed è stato un ritorno alle radici hip-hop della band,dopo le incursioni nel Grunge e nel Metal e ha ricevuto il plauso della critica.


Urban Dance Squad - Life'n Perspectives of a Geniune Crossover




"Don't learn while you get spoonfed,that's real stupid. Believe everything inside your head,that's real stupid. Wanna teach but you can't reach,that's real stupid. Allow these deeds to keep the peace,that's real stupid. All this speech seperates one and each,say it's stupid. But can i meet you along the way,please or is this stupid.."







DNA (aka Do No tAsk, aka Arjen De Vreede) : DJ
Tres Manos (aka Renè Van Barneveld) : Guitar
Rudeboy Remington (aka Patrick Tilon) : Vocals
Magic Stick (aka Michel Schoots) : Drums
Sil (aka Silvano Matadin) : Bass

Albums
Mental Floss for the Globe (1989)
Life 'n Perspectives of a Genuine Crossover (1991)
Mental Relapse (1991)
Persona Non Grata (1994)
Planet Ultra (1996)
Carbon Copy (1997)
Beograd Live (1997)
Artantica (1999)
The Singles Collection (Compilation - 2006)

17/04/11

DJ, condivisione e..Frank Zappa

A volte sono proprio..un bastardo. Ho la possibilità di poter lavorare con la radio accesa e mi piace punzecchare qualcuno di questi nuovi Dj,memore di quando chi faceva radio doveva portarsi pacchi di dischi e nastri sotto il braccio,senza computer,file sharinh,peer-to-peer,web radio tematiche,playlist e di quando si andava a bussare di notte a casa di un amico con le TDK D90 perchè si sapeva possedere l'ultimo di Frank Zappa! Era tutto un affannarsi,un rincorrere. Fammi salire,dannazione! E poi,un gruppo di ragazzi chiusi in una stanza,con un giradischi e decine di vinili sparsi per terra.
L'ansia di inseguire il futuro,cercare furiosamente l'utopia attraverso la musica,la cultura,i comportamenti,accecati all'epoca da tutti quei cambiamenti,quella rivoluzione nella musica,nei costumi,nella tecnologia. La musica,la strada,i comportamenti sembrarvano più diretti,autentici,immediati rispetto alla politica. E alla fine non ce ne è stata neanche una nella politica e nel modo di pensare,nella società in generale.E non che non c'avessimo provato. Tutti abbiamo partecipato a quelle riunioni,mediazioni,gli intrighi,sgolarsi..Una noia terribile..E ripensandoci, hanno rappresentato una distrazione pesante dal cercare di cambiare veramente le cose,impegnandosi in qualcosa di più..efficace forse,nell'attivismo e la mobilitazione. Riversare le energie maggiori nella politica vera. . Molti della mia generazione e di quella appena precedente (e cui mi sento cmq legato per ovvi motivi..) hanno preso delle deviazioni profonde... C'eravamo quasi illusi di poter stare dentro il capitalismo,dentro questo marasma consumistico senza però farne davvero parte. Un illusione..appunto.

Era così tutto..Rock'n'Roll! Fantastico sarebbe stato avere a disposizione allora tutta questa musica libera,tutte le possibilità che la tecnologia offre adesso e che di contro però permette di spacciare autentiche schifezze per capolavori, solo perchè..nuovi. Fà tanto figo. Si pensi solo che per creare una web radio basta avere a disposizione un buon PC, una normale scheda audio, qualche centinaio di file MP3, scaricare e installare il poco software necessario gratuitamente reperibile, dotarsi di un microfono e una cuffietta. Il tutto in pochissimo tempo e praticamente senza nessuna spesa.
La realtà è che la musica moderna,la musica prodotta oggi è per la maggior parte una ciofeca. Una noia mortale. 'Hey..amico,ma c'è davvero qualcuno che ascolta questa roba? Hey ,ti si è incantato il lettore,non senti?'. Di solito,i Dj s'incazzano.


Frank Zappa : Chunga's Revenge





Confrontarci tutti i giorni con la rete e sulla rete.A bbiamo sempre creduto ke il web sia uno strumento rivoluzionario, dalle potenzialità illimitate,uno strumento a disposizione di ciascuno di noi nel dare un contributo per cambiare il mondo,con la diffusione di informazioni e notizie di grande rilevanza che un tempo non avrebbero fatto capolino nemmeno nelle pagine dei giornali più specializzati, creare valori,mettere in moto intelligenze e servizi..Poi c'è il super attivismo da click,gente che crede di supportare idee,campagne,opinioni con un semplice movimente delle dita,quelli che quando non si hanno argomenti per supportare una discussione intelligente,con motivazioni serie e con informazioni verificate si passa all'insulto,al casereccio con l'anonimato come scudo dietro cui far emergere il peggio di noi stessi e molto spesso si perdono le "motivazioni iniziali verificando l’inefficacia delle campagne a cui si partecipa", e si abbandona.Anche se è un bene che ci siano,sembra non funzionare,cavolo:la denuncia del malaffare,della corruzione,dell'impunità insopportabile,sembra quasi non interessare nessuno,l'indignazione non basta.Che fare se la spinta al cambiamento non viene..dal basso? Ho sempre pensato che da internet possa emergere davvero una coscienza collettiva e globale e i presupposti ci sono tutti,con l'idea della condivisione,la creazione di una propria strada alla creatività,la ricerca della libertà in paesi dove non c'è libertà,un canale dove poter dare uno sfogo alle ristrettezze,alla rabbia per una politica che ormai non ci rappresenta, e anche al successo commerciale, ma il pericolo è rappresentato da questo..corto circuito e dal fatto che l'utente medio sta sempre piu trasformandosi in un consumatore digitale e che social network e piattaforme digitali(facebook,google..)guadagnano soldi quando noi ci raccontiamo sui loro siti..
Per questo bisognerebbe limitare le informazioni personali al minimo quando si bannano le caselle che i social ci chiedono,limitandoci a questa o a quella opzione. Mentre i media generalisti, come radio e televisione, non possono individualizzare i contenuti, le nuove tecnologie della comunicazione, come Internet, consentono la costruzione di palinsesti a misura di utente e soprattutto campagne pubblicitarie selezionate e ben definite per lanci di prodotti mirati a target ben specifici. Milena Gabbanelli di report è stata attaccata sulla rete proprio per questo:non tutti sono nerd,non tutti hanno le autodifese e si doveva parlare a tutti. Di allarmismo e superficialità nel programma dedicato ai social network io ne ho visto poco,malgrado il tempo che la buon Milena deve dedicare agli uffici legali per difendersi da querele e denuncie.Dovremmo raccontarci in modo diverso,in un modo indipendente dai loro flag..E la sostituzione di campagne incisive e anche dure sui veri problemi con le logiche della pubblicità ha come risultato finale il progressivo diffondersi del disinteresse politico. Sia sul web e sia fuori.
Oltre alla condivisione dovremo interagire e comunicare in altri modi..perchè qui,di coscienza collettiva proprio ce nè poca:sembrano tutti come quelli che vanno in vacanza,tornano e ci ammorbano intere serate con le loro foto,pensando che quei pochi o molti scatti possano far conoscere il paese dove sono stati..Far sapere quello che faccio la sera o se vado alla cena aziendale. Insomma..una situazione per niente cuccuna..che fondamentalmente riguarda i miei gusti e le mie passioni e le mie posizioni oltre la mia..personalissima sfera.
In un paese incapace di salvare e salvaguardare se stesso,la propria cultura,la propria storia,dove non ci sono spazi materiali per confrontarsi davvero,non strutture adeguate per la musica e per i libri,monumenti che crollano,biblioteche epurate,leggi e leggine che passano indifferentemente,finanziamenti alle iniziative piu squallide,campi di concentramento per esseri umani,altri esseri umani schiavizzati e umiliati per poter sopravvivere..Tre regioni completamente in mano al malaffare..Insomma ..la lista comporterebbe pagine. Si sà tutto di tutto mentre altre notizie,altri fatti altrettanto gravi vengono occultati o manipolati.

Cultura,politica,musica,economia,letteratura,pittura,filosofia,tecnologia..Web2,blog,social network..ridotti a sterili proclami individuali e a piazze virtuali per il rimorchio. Incapaci di elaborare piattaforme “politiche” valide e diventati strumento di sfruttamento del lavoro volontario di milioni di utenti.**

**L'Huffington Post è stato citato in giudizio da una cordata di blogger che ritengono di essere stati trattati in maniera scorretta dal portale web. La class action si è scatenata al momento dell'acquisizione del portale da parte di America On Line (AOL) per circa 315 milioni di dollari. Il motivo scatenante l'azione legale sarebbe soprattutto questo: il mancato pagamento di coloro che per anni hanno contribuito con centinaia di post allo sviluppo e al conseguente successo della testata online.
Il risarcimento richiesto dai blogger ammonta a 105 milioni di Euro, circa un terzo della cifra ricevuta dall'acquisizione di AOL. I blogger sono andati su tutte le furie proprio in seguito a questa acquisizione. Infatti in un primo momento i redattori accettarono di collaborare gratis alla testata, portando l'Huffington Post a diventare una ottima realtà nell'editoria statunitense. Ai blogger però non è chiaramente piaciuta la decisione di Arianna Huffington, editrice e responsabile della testata, di intascarsi tutta la somma derivata dalla vendita, senza riconoscere ai collaboratori giornalistici nessuna percentuale per il loro lavoro.
La signora Huffington sembra però non accettare queste accuse, affermando che la ricompensa al lavoro dei blogger è stata la visibilità mediatica che gli stessi ahnno ricevuto durante il loro lavoro.
A questo punto si preannuncia una battaglia legale che si protrarrà sicuramente nei mesi a venire.**

@'Facebook ha i giorni contati' afferma Bruce Sterling, famoso scrittore di fantascienza, teorico del cyberpunk e studioso dei nuovi media. 'E' un pazzo chi punta sul futuro a lungo termine della geniale intuizione di Zuckerberg - aggiunge - cosi' come degli altri social network. Basti pensare a Myspace che nel giro di un anno ha perso piu' del 70% del suo valore e dei suoi contatti. I social network avranno al massimo sette, forse 10 anni di vita ancora.Poi saranno sostituiti da nuovi media'.@

16/04/11

Interzone per Vittorio

Di solito balzo in fretta fuori dal letto,mi sposto velocemente in cucina,dò la prima colazione ad Iggy il gatto,guardo la moka da lavare,mi rendo conto che non sono ancora in grado di fare qualsiasi cosa,cosi mi siedo al tavolo e accendo una camel,apro il computer,controllo la posta e le prime notizie della mattina. Dallo spiraglio della finestra vedo il chiarore e stabilisco se sarà una bella o brutta giornata. Non ho voglia di mangiare,inappetenza. Mi decido,lavo la caffettiera e preparo il mio primo caffè e mentre aspetto,rifumo. Controllo gli appunti,quello che ho scritto il giorno prima e anche,con la mente,quello che non ho scritto. Il più delle volte accartoccio tutto e butto nel cestino. Perchè le cose che si pensano e si scrivono la sera prima,al mattino risultano sempre come inadeguate,sensa senso? Poi..sò che quelle stesse cose verranno riprese,rielaborate e riscritte durante la giornata. Ma la notizia della morte di Vittorio Arrigoni,un uomo che aveva scelto di condividere le sofferenze e le umiliazione del popolo palestinese,un milione e mezzo di esseri umani rinchiusi in una striscia di terra maledetta,un popolo sottomesso e umiliato davanti al silenzio di tutto il mondo,leggere di questo infame assassinio non lascia nulla ai ripensamenti e alle rielaborazioni.Quante volte ho letto le notizie che Vittorio con grande difficoltà riusciva a far filtrare dalla striscia di Gaza assediata,la sua voce al telefono(per giornali e network televisivi) sotto le bombe isrealiane che distruggono scuole e ospedali,che prendono di mira civili,donne,vecchi e bambini indiscriminatamente. E sempre la stima e il rispetto aumentava,vera e profonda stima. Ma anche invidia,per chi come Vittorio riesce ad essere
pacifista sensa se e senza ma, mettendo in gioco tutto. Io..non ne sono capace. Non riesco e non riuscirò mai ad essere un pacifista,mai a scindere la pace senza la giustizia.Quelli che hanno ucciso Vittorio sono e restano per me..nemici.Nemici come gli ebrei che spezzano braccia e gambe a giovani che combattono per la loro terra con le pietre,nemici come gli squadroni della morte sudamericani,come il capitale che finanzia dittature e torturatori,come chi mette le istituzioni alle proprie dipendenze,come chi fà morire giovani e vecchi operai per ingrassare consigli di amministrazione..Nemici,appunto. Leggo della morte di Vittorio e ti prende la frenesia di vestirti in fretta,uscire e prendere a calci nei coglioni chiunque abbia sotto il braccio un giornale che non ti piace,e gridare,a squarciagola,per scacciare un dolore lucido,intenso,un dolore senza lacrime che si incaglia nella gola. Sventola alta la bandiera,il vessillo dell'ignoranza,dell'odio,della doppiezza,dell'intolleranza,dell'oscuro terrore..

14/04/11

Italian Steampunk!

Primo volume dell'antologia italiana steampunk.
Al termine del concorso, Edizioni Scudo pubblica Steampunk! Vapore italico, antologia di racconti italiani all'insegna del retrofuturo.

Una via tutta italiana allo steampunk. Nell’ottobre 2010 Edizioni Scudo aveva lanciato una peculiare iniziativa per una vera e propria adunata di scrittori amanti di un genere sospeso fra il fantastico e il fantascientifico. Un genere che può sembrare di nicchia a un occhio distratto, ma che invece ha ormai una sua storia piuttosto consistente alle spalle e continua a produrre nuovo materiale su più fronti: fumetti, romanzi, cinema (l’ultimo in ordine di tempo è il film Sucker Punch di Zack Snyder), videogiochi (l’attesissimo BioShock Infinite, previsto per il 2012).

L’idea di Edizioni Scudo si colloca dunque in un contesto internazionale di fermento. E infatti non ha mancato di dare i suoi risultati. Il concorso prevedeva originariamente la realizzazione di una raccolta di racconti intitolata Steampunk! Vapore italico, ma pare che lo spazio non basti. Si prospetta dunque un’antologia su più puntate, dove fra l’altro sembra non mancare la creatività. Gli autori italiani — fanno sapere da Edizioni Scudo — hanno esplorato vie creative autonome, discontandosi dai più blasonati (al momento) modelli di origine anglosassone. "Questo perché in Italia anche i sassi hanno un background," è la battuta scherzosa ma neanche poi tanto che circola nella casa editrice.

Per cui ecco storie, la maggior parte delle quali ambientate proprio sul suolo italico, cariche di avventura, altre riflessive o sociologiche. Non manca l’Ottocento, periodo storico di elezione per lo steampunk, anche se nel caso di Vapore italico si innesta sul tema risorgimentale, declinato in un modo del tutto particolare (l’unità raggiunta lottando contro volontà e tecnologie che non si sarebbero dovute manifestare tanto presto…).

Gli autori dei racconti sono: Giorgio Sangiorgi, Lorenzo Davia, Bruno Lazzari, Polissena Cerolini, Davide Giannicolo, Diego Bortolozzo, Alexia Bianchini, Andrea Viscusi, Giuseppe Pasquali, Claudio Cordella, Massimiliano Di Loreto, Vittorio Zuccotto, Marco Filipazzi, Roberto Guarnieri. La breve introduzione è firmata da Frederick Von Guss (al secolo Federico Gusso, leader del movimento steampunk italiano). I disegni sono opera di Luca Oleastri.

Il volume uno di Steampunk! Vapore italico è disponibile in due formati:

— formato piccolo (dimensione 15.2 x 22.9 cm), illustrazioni interne in bianco e nero, 272 pagine, rilegatura termica, disponibile sia stampato (€ 18.50) che in formato elettronico (pdf, € 7.50);

— formato grande (dimensione 21.59 x 27.94 cm), illustrazioni interne a colori, 126 pagine, rilegatura termica, disponibile esclusivamente stampato, € 29.55.

fantascienza.com

09/04/11

Chiesa in Musica

La doppia morale delle religioni e in particolare quella della chiesa cattolica romana è risaputa.Sopratutto tra chi doverosamente distingue fra rapporto interiore e intimo del credente con il suo dio e quello con la chiesa intesa come istituzione. Non riguarda quei cattolici che vanno regolarmente a messa e che sono,per cosi dire..acritici.E comunque non riguarda certo me,che ho ben chiaro e da molto,che intrighi,affarismo non sempre limpido,collusioni,pedofilia fanno parte ormai del dna e della cultura della chiesa. A tal proposito è incredibile,di questi tempi,vedere come sia gremita piazza S.Pietro la domenica,tanta gente ad acclamare un papa che più di ogni altro ha contribuito al dilagare della pedofilia,da cardinale con il suo continuo silenzio e con l'indegna circolare con la quale invitava (ordinava..) tutti i confratelli a nascondere e mettere a tacere i tanti episodi e tentativi di denuncia da parte delle vittime,alimentando tra la gente la favola che in fondo sono solo chiacchiere e peggio,che sia tutta una montatura giornalistica. E i cattolici acritici non fanno una piega e abboccano. Questo atteggiamento è confermato dal fatto che nella stessa piazza s.Pietro,la protesta di un gruppo di abusati da parte di uomini del clero non ha ricevuto nessuna solidarietà,nessun segnale,ma che viene visto come uno sparuto gruppo di matti. L'elezione di Ratzinger ha rinfocolato molto le posizione più esteme,oscure,strambe e a volte scadenti nel ridicolo dei vertici ecclesiastici:quotidianamente ci sono dichiarazioni contro gay e diversi,continua intromissioni nelle leggi dello stato (aborto e eutanasia..) e davvero comici gli strali contro la lascività degli uomini,colpevoli e puniti dalle catastrofi naturali più recenti (terremoti,tsunami,epidemie..). Sarebbe il caso di ricordare agli acritici del bel Renatino De Pedis,una dei capi della banda della Magliana,benedetto in S.Lorenzo in Lucina e poi traslato in Sant'Apollinare e dei suoi sontuosi versamenti in denaro quando era in vita alla santa sede? A quelli come me invece ricordo l'obolo di S.Pietro,che è l'offerta che tutti i credenti del mondo fanno nel giorno di S.Pietro e Paolo,il 29 Giugno,obolo (o meglio..tassa) che risale al '700 e che viene convogliata su di un conto corrente appositamente aperto. Sostengono che questi soldi vanno in beneficenza,nascondendo invece che si tratta di un prestito,prestito della speranza lo chiamano loro:i parroci fanno pevenire in vaticano una lista di famiglie bisognose alla quale viene poi elargito un prestito di 500 euro mensili,prestito non gratuito ma gravato di un interesse del 4,5%!! Incredibile.Poi c'è l'obolo per il battesimo,per la comunione,per il matrimonio,per i funerali,tutto tassativamente senza ricevute,senza nessun tipo di controllo fiscale. Oltre questa notiziella che non sapevo ce ne un altra che mi ha sbalordito e riguarda sempre la doppia morale: non sapevo infatti che la chiesa fosse proprietaria dagli anni '50 del 10% della RCA,la casa discografica più importante del paese e che per anni è stata una delle entrate economiche (insieme alle costruzioni) più importanti del vaticano. Cosi,se da una parte la chiesa si era eretta a difensore dei costumi e della morale,dall'altra incassava guadagni stratosferici con le canzoni tra gli altri di Tenco,Gino Paoli,Sergio Endrigo,Nico Fidenco,Lucio Dalla,Patti Bravo e tanti altri,impegnandosi (ed è la cosa più straordinatia..) per contratto a non interferire nei testi degli autori! Il denaro non ha odore e questo vale per tutti. Per chi ne vuole sapere di più su queste notizielle consiglio L'oro del Vaticano e I peccati del Vaticano di Claudio Rendina,giornalista vaticanista nonchè storico delle Arti e Tradizioni Popolari,che nell'intervista rilasciata ad Alias,settimanale culturale del Manifesto,concludendo afferma: "Perchè esistono i santi?Perchè figure come S.Francesco sono uniche? Perchè sono esempi da portare da chi,solitamente,poco ha a che vedere con la santità."





Groovy: UNITED FUTURE ORGANIZATION






Acid Jazz, Trip Hop, Elettronica, Bossanova, Soul, Funky, Downtempo sono i generi che gli Ufo hanno attraversato,a volte precursori e pionieri di un melting pot musicale unico in oltre 20 anni di carriera.Toshio Matsuura , Tadashi Yabe, noto Dj animatore nella scena dei club e Raphael Sebbag, musicista francese innamorato del Giappone emersero rapidamente come ensemble dopo la pubblicazione di un loro club mix, Minority Loud, nella raccolta The Rebith of Cool Three (Courtney Pine, Stereo MC's, Jazz Warriors..) e in breve divennero il gruppo trainante della scena dancefloor di Tokio. I loro trascinanti spettacoli dal vivo sono una varietà di stili e strumenti,famosi per l'eccellenza tecnica e l'eleganza.Tante le collaborazioni, da Galliano a Ronny Jordan,a Mark Murphy, splendida voce su No Problem. Il loro trionfale debutto britannico al club Frigo Londra,nel '93 li ha consacrati come cult band nei club di tutto il mondo, da Tokio ad Amburgo, da Parigi a New York. NO SOUND IS TOO TABOO del 1994, e V (FIVE), del 2002, sono dischi raffinati con ritmi e melodie soul jazz ed elettronica intriganti,atmosfere rilassanti e rapide accelerazioni. Questa continua fusione di generi fa si che possono essere apprezzati nella loro bellezza vera solo se ascoltati nel loro complesso. Groovy..


UNITED FUTURE ORGANIZATION (1993)
1. The Sixth Sense
2. On Est Ensembel Sans Se Parler - L.O.V.E.
3. 3. Vinyl Junkie
4. 4. Upa, Neguinho
5. 5. I'll Bet You Thought I'd Never Find You
6. 6. Poetry And All That Jazz
7. 7. Be Here Now
8. 8. My Foolish Dream
9. 9. Off Road

NO SOUND IS TOO TABOO (1994)
1. United Future Airlines
2. Magic Wand Of Love
3. 3. Stolen Moments
4. 4. Future Light
5. 5. Make It Better
6. 6. Sunday Folk Tale
7. 7. Mistress Of Dance
8. 8. Bar-F-Out!
9. 9. Doopsylalolic
10. 10. Tears Of Gratitude


U.F.O.
No Sound is too Taboo

3rd PERSPECTIVE (1996)
1. His Name Is...
2. The Planet Plan
3. 3. Friends (We'll Be)
4. 4. Spy's Spice (Mon Espionne)
5. 5. Fool's Paradise
6. 6. Waltz (Le Serpent Rouge)
7. 7. Picaresque Eye
8. 8. Nica's Dream
9. 9. Cosmic Gypsy
10. 10. Dice For A Chance
11. 11. The Moving Shadows

BON VOYAGE (1999)
1. Good Luck Shore
2. Tres Amigos
3. 3. Flying Saucer
4. 4. Happy Birthday
5. 5. Niji
6. 6. Pilgrams
7. 7. Dans Ce Desert
8. 8. Somewhere
9. 9. Labyrinth-Enter At Your O


V (FIVE) (2002)
1. Intro
2. Esperanza
3. 3. Everyday Routine
4. 4. No Problem
5. 5. Microcosmo
6. 6. World Thing
7. 7. Lunar Enfant
8. 8. Por Do Sol
9. 9. Listen Love
10. 10. Transworld
11. 11. Suite Espagnole

U.F.O.
V









05/04/11

La guerra di Larry

L'attivista ultra conservatore americano Larry Klayman contro Facebook e Zuckerberg. Non avrebbero cancellato,a suo dire, tempestivamente una pagina contro Israele e per difendere l'onore ebraico ha chiesto un risarcimento pari ad 1 miliardo di dollari,con l'accusa ai vertici del social network di aver lucrato sull'odio e sulla rivolta.
Ma chi è Larry Klayman? Un uomo adirato,un moralista autore di un libro contro la prostituzione dell'establishment americano. Fondatore della controversa società legale Judicial Watch, Klayman è anche un agguerrito attivista politico, opinionista tra le pagine conservatrici del sito d'informazione WorldNewsDaily. Nel suo mirino da cecchino legale, molti dei protagonisti presenti e passati dell'attualità mondiale. Da Bill e Hillary Clinton a Osama Bin Laden, passando per Dick Cheney. Una volta, Larry Klayman ha citato in giudizio persino sua madre!.
Mark Zuckerberg, uno dei più giovani milionari sul Pianeta, è ora il suo nuovo obbiettivo. Il suo social network è stato così accusato da Klayman di non aver rimosso con adeguata tempestività una specifica pagina in blu, colpevole a suo modo di vedere di incitare l'intero popolo musulmano verso una sanguinosa terza intifada. Una vera e propria chiamata alle armi considerata inaccettabile dal buon Larry,che ha ora chiesto ai vertici di Facebook oltre 1 miliardo di dollari.

Lui è sicuro della responsabilità di facebook, non avendo rimosso subito(!) una pagina che in pochissimo tempo aveva raccolto oltre 340mila seguaci. La pagina non aveva fatto infuriare solo Klayman - che è per di più di fede ebraica - ma anche Israele, con organizzazioni umanitarie amiche come la Anti-Defamation League. Non è bastato che il social abbia rimosso i commenti più violenti, ritenendio,a ragione, pacifica la natura della pagina.
Lo spazio pro palestina è ora scomparso con il benestare del governo d'Israele, ma non altrettanto per il ridicolo Klayman,l'uomo che si era scagliato contro il presidente venezuelano Hugo Chavez per poi prendersela con i vertici dell'OPEC. Per i soldi Facebook non avrebbe censurato la pagina e quest'accusa è l'ennessima dimostrazione dell'astio che serpeggia contro Zuckerberg,ricco e famoso,reso ancor più personaggio dal recente film di David Fincher The Social Network a cui Klayman si dice ha fatto riferimento.
Evidentemente sconvolto dal protagonismo di Zuckerberg resta un mistero come questo abbia direttamente a che fare con una causa da 1 miliardo di dollari. La permanenza online della pagina incriminata avrebbe danneggiato il popolo d'Israele!!!. Che Klayman stia pensando di devolvere tutto in beneficenza? (e magari farsi un pò i cazzi suoi?!)
Intanto continua il polverone sollevato dalle foto pubblicate sempre su Facebook da un'ex soldatessa israeliana, in posa e sorridente a fianco di prigionieri palestinesi bendati. Le immagini, caricate da Eden Abergild in un album dal titolo "IDF-the best time of my life" (Idf-il periodo più bello della mia vita,dove idf è un corpo militare della difesa), mostrano la soldatessa che sorride accanto a detenuti palestinesi con le mani legate e gli occhi coperti.
Essendo stata congedata un anno fa, l'esercito non ha alcuna autorità per impedirle di pubblicare le fotografie,che anche se rimosse da Facebook, sono state però riprese da moltissimi blogger e siti di informazione. Certo,non ci interessa sapere cosa pensa il preoccupatissimo Larry Klayman di questa ennesima umiliazione di cittadini palestinesi,tanto..lo sappiamo già.





03/04/11

Almost Famous: Cats

Farebbero l'invidia dei più potenti pc. E non è nemmeno un essere umano, ma dargli del semplice animale, non solo è riduttivo, ma non rende nemmeno giustizia alle loro capacità e per chi li ama, o più semplicemente ne apprezza l'istinto di libertà, l'indipendenza e la fierezza. Si sta parlando del gatto, animale venerato e deificato dagli antichi egizi, che oggi vedono riconosciuto dalla scienza alcune loro capacità. Una di queste è, ad esempio, la capacità di riconoscere un volto umano 83 volte più velocemente di un super computer. Se lo si guarda intensamente per un secondo lui se ne ricorderà per sempre, al di là dell'odore che si emana.
La scienza informatica sa che per evolversi è bene studiare le capacità degli organismi viventi, e quindi l'Università del Michigan ha deciso di prende a modello il cervello del felino per realizzare un computer capace di riconoscere i volti umani a una velocità superiore...Il cervello del gatto è un obiettivo realistico, perché strutturato in modo molto più semplice rispetto a quello umano e al tempo stesso dotato di capacità eccezionali".Un super computer è infatti mediamente 83 volte più lento del cervello di un gatto, pur basandosi su 140mila unità di collegamento processuale. La cosa non deve stupire, dato che il mammifero adorato dagli egizi è dotato di capacità talmente sorprendenti da sembrar quasi dei "super poteri". La consulente comportamentale per cani e gatti Sonia Campa, docente presso il Master di Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, spiega che questi animali hanno veramente tante capacità "fuori dal comune". "Riescono ad esempio ad "annusare" la fine", spiega, "e quando qualcuno si trova in punto di morte assumono un comportamento consolatorio. Un gatto, se si trova vicino a una persona molto malata, percepisce che questa sta morendo prima di medici e infermieri". C'è chi pensa che dipenda dalla variazione di temperatura del corpo umano, chi ipotizza che sia una questione di elettromagnetismo. Fatto sta che i gatti sanno quando ce ne stiamo per andare e ci salutano facendo le fusa.
E a proposito di fusa ci sono diversi luoghi comuni da sfatare: i mici infatti non le fanno per manifestare piacere ma per auto rassicurarsi, ed è per questo che ciò accade anche quando sono sul punto di morire. Ma i gatti, si sa, hanno nove vite e la loro capacità di cadere in piedi precipitando da grandi altezze rientra sicuramente nella top ten dei super poteri: "Un esemplare di Hong Kong - spiega l'etologa - è persino riuscito a cadere senza farsi male da un'altezza di 200 metri. A salvarli è la loro struttura scheletrica robusta e leggerissima, perfetta per attutire le cadute, unita alla capacità di voltarsi istantaneamente e atterrare in piedi, compiendo la famosa 'capriola'. Ma per ruotare in questo modo hanno bisogno di cadere da almeno 1 metro e 80 di altezza".
Altra cosa che pochi sanno è che la gatta frettolosa che fece i figli ciechi non generò in realtà una cucciolata sfortunata, dato che questi animali anche da ciechi possono compiere una vita normale, cacciando e muovendosi come i vedenti. "E' possibile grazie alle vibrisse, i baffi - continua la Campa - che funzionano come radar e sostituiscono la vista, dando all'animale la percezione esatta di ciò che gli accade intorno. La natura li ha progettati per essere dei cacciatori perfetti, è per questo che è così difficile sorprenderli". Se a ciò si aggiunge il fatto che hanno un campo visivo di 90° più ampio del nostro e che quindi riescono a percepire un orizzonte di 270°, il ritratto del predatore infallibile è completo. Anche perché, come i killer migliori, sono dotati della qualità più preziosa: l'ostinazione. "Il gatto è in assoluto l'animale più ostinato che esista - precisa la dottoressa - e quando vuole attaccare una preda è in grado di rimanere in appostamento anche per ore".
Anche l'olfatto è sviluppato in modo eccezionale e, se vi è capitato di veder soffiare l'animale contro di voi appena tornati a casa, non preoccupatevi: avrà sentito l'odore di un qualche suo simile sconosciuto, rispondendo alla minaccia. Non è vero invece che i felini domestici riescono a vedere perfettamente al buio, ma la loro capacità visiva è comunque straordinaria, dato che riescono a vedere in presenza di una quantità di luce fino a sei volte inferiore rispetto a quella che è concessa a noi. Il merito è tutto della membrana di cui il loro occhio è fatto, il "tappeto lucido".
Ci sono infine delle particolarità affascinanti legate ai colori: "I gatti che hanno gli occhi azzurri - conclude la Campa - sono quasi tutti bianchi e sordi, perché il gene che porta la sordità è lo stesso che determina il blu dell'iride e il bianco del pelo. Mentre tutti quelli che hanno il pelo rosso e nero sono femmine. Se vedete un gatto tartarugato maschio si tratta di un'anomalia genetica".
Le testimonianze indicano che i gatti furono addomesticati dapprima in Egitto..Non hanno cominciato con l'essere cacciatori di topi. Avanzo l'ipotesi che i gatti nascano come compagni psichici,come spiritelli del focolare e che non abbiano mai deviato da questa funzione. Il gatto non offre servigi,offre se stesso. Naturalmente vuole cura e un tetto. Non si compra l'amore con niente,come tutte le creature pure i gatti sono pratici..Noi siamo il gatto che è in noi,siamo i gatti che non possono camminare da soli: voi che amate i gatti,rammentate che i milioni di gatti che miagolano nelle stanze di questo mondo ripongono ogni loro speranza e fiducia in voi..

Articolo redatto da:
Iggy, gatto Europeo, maschio pezzato - 4 anni e 6 mesi. Vive in una casa molto grande vicino al mare.. Musica preferita: Kosmische Muzik. Cibo: Gourmet,filetti di tonno
Aly e Nocci, Europee, femmine tigrate – 3 anni. Vivono in una casa molto grande in centro città.. Musica preferita: The Damned. Cibo : Gourmet Gold al salmone



Philip K.Dick



Basquiat



Truman Capote



Brian Eno



Mark E.Smith(Fall)



Hunter S.Thompson



Frank Zappa



Il grande..Peter Lorre



Mark Twain



Keith Moon(The Who)



J.Lennon



James Franco




Seduto ai bordi della vasca,stretto nel nel accappatoio,resto ad ammirare quello che sembra l'ennesimo rito:appena chiudo l'acqua ed esco dalla doccia iggy si fionda dentro e tenta di afferrare le ultime gocce d'acqua che lentamente sgorgano dal rubinetto. Per evitare che se ne stia col culo e le zampe a mollo nel residuo di bagnato tutto il tempo e ricominciare a starnutire (anche lui cagionevole..) tengo sempre un piccolo asciugamano pronto da mettergli sotto. Ma si può? Resto cosi,poi prendo un cesto alto,di plastica,lo riempio d'acqua e scavo tra i detersivi. Finalmente ne trovo uno liquido,per il bucato a mano,ne riverso una quantità sproporzionata nel cesto ormai colmo e osservo la schiuma che viene su..Afferro la poca biancheria intima intima più qualche t-shirt e rovescio tutto dentro. L'acqua scurisce un po',ora dovrei cominciare a strizzare e risciacquare. Mi dico che non posso pretendere troppo da me stesso,passata la curiosità Iggy ha un espressione commiserevole:ci guardiamo negli occhi,lascio tutto lì..Lui mi segue in cucina,riempio le sue ciotole,croccantini,filetti di gourmet e acqua,accendo una sigaretta e mi siedo restando a guardare mentre consuma la sua cena. La mia,è ancora lontana da venire..




02/04/11

On Boxing


PER I CONTENDENTI..

MASSIMO : SENZA PESO

MASSIMI LEGGERI : Fino a 88,451 kg

MEDIO MASSIMI : Fino a 79,379 kg

MEDI : Fino a 72,575 kgSUPERWELTER : Fino a 69,850 kg

WELTER : Fino a 66,678 kg

SUPERLEGGERI : Fino a 63,503 kg

LEGGERI : Fino a 61,235 kg

SUPERPIUMA : Fino a 58,967 kg

PIUMA : Fino a 57,152 kg

SUPERGALLO : Fino a 55,338 kg

GALLO : Fino a 53,524 kg

MOSCA : Fino a 50,802 kg


"Non ho mai amato la violenza.."(Sugar Ray Robinson,ex mondiale welter-medi)

Il mio interesse per la Boxe ha avuto inizio nella mia infanzia,conseguenza di quello di mio padre. E diventato adulto considero non ke la boxe sia metafora della vita, ma ke la vita..sia metafora della boxe. Un incontro-scontro,ke va avanti all’infinito,round dopo round,jab,ganci,colpi bassi, a vuoto,schivati,il gong per prendere fiato e pensare alle mosse successive..su una pedana circondata da corde,sotto gli occhi di gente ke aspetta di vedere sangue schizzare..Ma la boxe non somiglia a nient’altro ke alla boxe. E’ cosi..intima. Ogni incontro è una storia a se. Imprevedibile,dove tutto può succedere:questioni di secondi, tutto in così poco tempo, frazioni di secondo, a volte..dove può capitare l’irreparabile. Salire sul ring,esprimere la propria potenza,fisica e psicologica, significa allontanarsi dalla propria coscienza e svelare tutto ciò ke si è.. “Ogni talento deve svelarsi nel combattimento.." (Nietzsche)

La boxe,sport senza parole,somiglia molto di più alla danza,alla musica piuttosto ke alla..letteratura. E’ un dialogo danzante con il corpo dell’avversario. Il calcio,il basket,gli sport di squadra, in genere sono giochi,ke implicano giocare appunto con gli altri in uno spazio-tempo ke fa ritornare bambini. La boxe non è un gioco. Ha in se la ferocia,ke non è prerogativa dell’infanzia. Sali sul ring, questa specie di altare,e non vi sono più leggi, regole o limitazioni imposti dalla società esterna. Sul ring vi è una cerimonia selvaggia,arcaica,come fosse l’anticamera della civiltà: si può essere assassinati legalmente.Anke se la morte è sempre possibile, di solito le probabilità di morire sono pochissime - secondo statistiche- e comunque pari a quelle che ognuno di noi ha di soccombere nella vita reale o in altri sport. Un incontro di boxe è la rappresentazione dell’aggressività umana. E immagine potente della vita. Anche della MIA..vita : vulnerabilità,disperazione,coraggio inestimabile,autodistruzione come tendenza.., potenza acquisita,debolezza,gioia,sofferenza. Ed è tutto STILE,nella boxe come nella vita. E spirito guardiano della disciplina e dell'autocontrollo,quello ke non ho mai avuto!I pugili non sentono il dolore fisico come gli altri. Boxe, dolce scienza del colpire..Ma anche esporsi al danno,per alleviare i sensi di colpa. Colpire si, ma essere colpiti..e scoprire di essere ancora vivi! Intraprendere questa attività ha a che fare con l’asocialità, persone ferite con un impulso a..ferire, correndo rischi grandi. La boxe però,installa l’autodisciplina,l’allenamento,concentrazione, e le motivazioni iniziali tendono a disperdersi. Molti pugili si trasformano in persone gentili..Ci sono vari tipi,di pugili:

Quelli che combattono con destrezza,ma meccanicamente. Il loro punto debole è che se l’avversario è capace di cambiare strategia durante il match, non riescono ad improvvisare e perdono.

Quelli che impiegano tutta la loro forza nelle prime riprese..

Quelli che aspettano che l’avversario consumi tutto il potenziale e cercano di assestare il colpo del k.o..

Quelli che combattono rissosi,di cuore e incassano di santa ragione per poi trarne vantaggi..

Nella storia del pugilato,forse solo uno,dotato di uno straordinario intuito,consapevolezza e stile, anche nei riguardi del cambiamento d’umore del pubblico: Cassius Clay. Con lui,nessuno sport è più fisico,più diretto, più spettacolare. Danza,corteggiamento,inseguire,incalzare,provocare,aizzare..fino al knock out. Sebbene gli uomini di boxe disprezzino le forme di debolezza,alla fine dell’incontro i due pugili si abbracciano, pubblicamente,in segno di rispetto e affetto reciproci. Alcuni (come Marciano) baciavano,addirittura..quasi a scusarsi di aver fatto male. E le immagini,i volti di pugili insanguinati,sfigurati,semi svenuti tra le braccia dei secondi sono immagini forti,potenti,sconvolgenti,ossessionanti,che danno tutto il fascino primordiale della boxe: la passione dell’uomo per la guerra, non per la pace.Più di ogni altro sport,la boxe ha sempre attratto gli scrittori. Dai tempi in cui era pratica proibita, esso ha stimolato alla..testimonianza scritta,con resoconti accompagnati da illustrazioni. E i pugili si sono sempre comportati,sopra e fuori dal ring come perfetti personaggi letterari: frivoli,stravaganti,eccessivi..

"La boxe è lo sport a cui tutti gli altri sport aspirano" (G.Foreman - Mondiale Massimi)

"Fuori dal ring tutto è così noioso.." (M.Tyson - Mondiale Massimi)