29/06/12

Marshall McLuhan: Non sono necessariamente d'accordo con tutto quel che dico


(Marshall McLuhan ad uso delle nuove generazioni)

Herbert Marshall McLuhan (Edmonton, 21 luglio 1911 – Toronto, 31 dicembre 1980)
Pensatore tra i più innovativi del secolo scorso, studioso di comunicazione, precursore d’idee e teorie rivoluzionarie, dal linguaggio esplosivo con frasi taglienti divenute nel tempo vere e proprie icone. Frasi che hanno dato l'illusione di capire tutto ma che in realtà non spiegavano niente, tanto che lo stesso McLuhan si definiva un eterno incompreso. Tanto da essere considerato di volta in volta ciarlatano, mistico, profeta e insieme scienziato sociale serio, per quanto eccentrico. Sociologo, canadese, con La Galassia Gutenberg capi per primo che "il medium è il messaggio": un mezzo può avere o meno un contenuto, ma è altrettanto importante il ruolo stesso che il mezzo svolge nella società e la trasformazione che esso comporta.
(L'esempio potrebbe essere la lampadina, mezzo privo di contenuto ma che crea un ambiente sociale quando è accesa, che altrimenti non esisterebbe).

La stessa frase ci fa' intendere che chi usa il mezzo stesso non comprende il più delle volte ciò che il mezzo stesso comporta, preferendo concentrarsi sull'immediato che esso ci trasmette. L'intuizione contenuta nella famosa frase "il medium è il messaggio" è ancora più esplicitamente spiegata nel libro I nuovi media: la televisione (media per eccellenza nel periodo in cui il libro fu pubblicato, ma il discorso si può ora estendere a Internet) può essere percepita dal pubblico come..rilassante e piacevole, nascondendo e relegando in secondo piano i cambiamenti sociali nel lungo periodo. Guardiamo tutti il telegiornale, ascoltiamo le notizie ma non ci accorgiamo della desensibilazione alla violenza -il messaggio- a cui siamo sottoposti. Attraverso lo schermo siamo informati e vediamo quello che succede nel mondo, partecipiamo agli eventi: tutto il pianeta diventa cosi..un "villaggio globale". Secondo McLuhan però, il villaggio globale non implica, come la definizione potrebbe suggerire, una "cultura globale". Anzi, questo è visto come un insieme di diversità, di discontinuità e un coacervo di sottoculture in totale disaccordo. Nel frattempo questa diventa una condizione in cui ogni diversità diviene globale e ha la possibilità di essere condivisa, nonostante la distanza fisica che le separa.
McLuhan anticipatore lo intravediamo quando afferma che "una nuova tecnologia, qualunque essa sia, ingloberà la televisione come contenuto e non come ambiente"..
Non assomiglia a internet questa nuova tecnologia di cui parla il sociologo canadese?

IL FUTURO E' UN TERRITORIO DEL PASSATO
Il prossimo medium, qualunque esso sia..
potrà essere un'estensione della nostra coscienza
includerà la televisione come un suo contenuto
trasformerà la televisione stessa in una forma d'arte
farà del computer uno strumento di ricerca
potra' migliorare le nostre performance
renderà obsoleta l'organizzazione delle biblioteche
recupererà la funzione enciclopedica degli individui
darà sempre più rilievo al privato
fornirà' velocemente dati su misura
valorizzerà' la spendibilità' dell'informazione



In effetti, le comunicazioni penetrano sempre più nella nostra coscienza, inglobano media precedenti, com’è il caso della televisione dentro YouTube, tendono a nuove forme artistiche, si trasformano in canali di ricerca (pensiamo a Wikipedia) spiazzando organizzazioni precedenti come le biblioteche e portando il sapere enciclopedico all'interno del singolo individuo, accelerano ogni processo e hanno un forte orientamento al marketing. Questo complesso di effetti intuiti da McLuhan fin dagli anni '60, conferma la convinzione che " IL FUTURO E' UN TERRITORIO DEL PASSATO".
Cioè, bisogna saper discernere negli eventi che ci hanno preceduto i punti di forza che non solo permangono ancora oggi, ma che tracciano le strade del domani.

L'invenzione della scrittura, ad esempio, poi quella dell'alfabeto, infine quella della stampa e ora la diffusione dei mass media segna delle tappe storiche delle quali, forse, non siamo riusciti ancora a comprendere la portata. Mentre in gran parte del mondo si combatte la battaglia contro l'analfabetismo, per il passaggio da una cultura orale a una cultura letterata, nei paesi tecnologicamente avanzati si avverte una crisi della cultura alfabetica e l'esigenza di una nuova cultura..post alfabetico, nel momento in cui anche i bambini sostituiranno le penne biro con le tastiere dei computer, e le lavagne dal touch screen delle nuove lavagne interattive..
Il messaggio principale, il primo effetto del medium dunque, sono le conseguenze psichiche e sociali dell'utilizzo del medium stesso.

Intuizioni e idee, slogan che sembrano venuti di getto ma che nascondono e sono frutto di anni di ricerca. Andare sempre alla fonte, ricercare sempre l'originale anche a costo di grandi fatiche, erano i consigli che dava ai suoi collaboratori ed è la vera eredità che in fondo ci ha lasciato. Il rigore e un metodo di studio che a lungo è rimasto sotto silenzio, soprattutto in Italia e che, colpevolmente è stato capito e accettato con notevole ritardo.

Tecnologia e comunicazione digitale che si fanno tutt'uno con il corpo e la mente dell'uomo, trasformandosi in una nuova.."carne".
L'interazione tra i media e i sensi vengono descritti non come separati, ma collegati nel profondo. E' David Cronenberg, regista di culto e allievo del massmediologo McLuhan, a portare sullo schermo le sue suggestioni e i suoi insegnamenti. Entrambi portano avanti l'idea di come i mezzi di comunicazione danno forma agli individui che li utilizzano, con trasformazioni anche fisiche. L'interazione tra gli esseri umani e i media è il tema centrale di Videodrome (1982) e di eXistenZ (1999) di Cronenberg.


"Lo schermo televisivo è ormai l'unico vero occhio dell'uomo e fa ormai parte della struttura fisica del cervello umano. Ne consegue che la televisione è la realtà'. E la realtà'..è meno della televisione?" (O'Blivion, magnate dei media ispirato a McLuhan in Videodrome, un viaggio allucinante e allucinato, malato all'interno del mondo della televisione, la "nuova carne", che, morto da tempo, continua a vivere attraverso la sua immagine televisiva).
Profetico, più che mai, ora che internet ci permette di vivere vite alternative e personalità diverse nella rete, che comunicano tra loro e con gli altri.
Il protagonista arriva ad avere una fessura sul suo stesso corpo nella quale sono inserite le videocassette che gli trasmettono ordini e suggestioni: in fondo..il prototipo dello spettatore che"inghiotte" le immagini passivamente e da loro si fa guidare, vivendo quella che non è più la realtà, ma un’allucinazione trasmessa dal video.

Un’epopea sull'intossicazione umana derivata dall'uso delle immagini televisive e sulle modificazioni fisiche e antropologiche che la diffusione della tv sta apportando all'apparato percettivo umano.

(D. Cronenberg, Umano e post umano)



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