03/01/13

Il Capodanno di Alex Trocchi

Capodanno. 
Mattina presto. Pochi minuti dopo le due. Avevo scritto:

<Mia moglie entrerà com’è uscita, come un cattivo attore in una cattiva commedia, e quando m’avvicinerò a lei farà il gesto di resistenza, perché il mio atto è per lei l’imbeccata a resistere; e il suo viso s’irrigidirà nei tratti spaventosamente stupidi per rompersi dove ella sorride mentre inciampa e dice: ‘No..mi smaglierai una calza!’>

Riprovai la nota sensazione di considerare tutta la mia vita come un introduzione a quel momento presente davanti al quale m’ero arrestato come davanti a una specie di cosmico punto interrogativo. In quel momento ero alla mercè di qualsiasi distrazione, voci esterne, un suono di passi, la sirena d’un rimorchiatore, il senso della mia ombra là nella cabina. Sembrava senza importanza. Qualunque fosse l’aumento d’entropia nel mondo esterno, la mia reazione era pertinente. L’universo potrebbe restringersi o espandersi. Io resterei cosciente, una piccola sacca di coerenza nella città della spaventevole notte. Ma lo resterei? La droga può essere traditrice, guidando attraverso i vuoti recessi e le caverne del panico. Un’identità scivola via e non si può più scegliere d’essere immerso, di lasciarsi voluttuosamente abbindolare. Ricordo che fui costretto a coricarmi e a chiudere gli occhi..

Non riuscivo a tornare direttamente ai miei pensieri, quali che fossero, e la mia identità precedente si disintegrava come il riflesso d’un volto che s’allontana sulla mossa superficie dell’acqua. Sento che se avessi guardato in uno specchio senza scorgerci alcun riflesso non mi sarei eccessivamente spaventato. L’uomo invisibile..

<Perché non lo ammetti, babbo? Non hai lavorato per un quarto di secolo. Nemmeno io lavoro, dunque sto seguendo le tue orme. Dovresti essere fiero di me. Quando incontriamo uno dei tuoi amici dovresti dire: "Questo è Joe, il minore dei miei figli. E’ disoccupato. Naturalmente non è ancora all’altezza del suo babbo perché non è inutilizzabile, ma nutro grandi speranze per lui perché ha avuto un istruzione assai migliore della mia">
Questo lo divertì. <Sei un demonio, figliolo!> Scosse la testa . Poi si fece più serio. <Ma presto dovrai deciderti a fare qualcosa>.
<Tu non l’hai fatto. Questa è l’unica differenza..Il tuo guaio, babbo, è che ti sei sempre vergognato d’essere disoccupato e così non hai mai imparato a goderti l’ozio. Santo Dio, non andresti a riscuotere il sussidio nemmeno se crepassimo di fame!>
Mettersi in coda con quella maledetta..tribù!> <Il proletariato?> Fece un sorrisetto da patatina, distante, che significava: meglio non scendere in particolari…
<..Io non mi vergogno di te, babbo> <Lo so..lo so..>

Tornando a casa, in tram, mi chiesi se era mera fantasia che io stessi rivivendo la vita di mio padre, tranne che il mio atteggiamento era diverso. Mi chiesi se m’ingannavo. Avevo appena litigato con Moira. Era lo stesso anno nuovo.

Un uomo non smette, Tom. Quando pensa di smettere vuol dire che ha il vizio. Ci sono vari gradi di assuefazione, e la parte fisica non c’entra poi molto. L’abitudine fisica viene subito e immagino che allora tu abbia il vizio, tecnicamente. Ma con le medicine adatte te ne liberi in poche settimane. I gradi di assuefazione che contano sono..psicologici, come, intellettualmente, da quando sei un vegetale? Prendi l’eroina si o no? Il tuo guaio, Tom, è che la droga tu la disprezzi sul serio. La usi continuamente, la cerchi, ma non fai che disprezzarla, parlare di tagliar corto. Non è la merda che ti ha preso per il collo. Eludi il problema quando ragioni in questi termini. Non fai che parlare di procurarti la roba e di piantarla. Ubriacati e calma i nervi.

Ci sono medici, pittori, avvocati che si drogano e se la passano bene. Il popolo americano è alcolizzato, il che è assai peggio. Un alcolizzato non è più buono a niente. Devi alzare il sedere da quella panca e piantarla di bere la loro propaganda., Tom. E’ troppo se la bevono anche i tossicomani. Ti dicono che è la droga e quasi tutti questi ignoranti di bastardi ci credono anche loro. E’ una bella e tangibile spiegazione della delinquenza giovanile. E non coinvolge la maggioranza, che è alcolizzata. Hanno a disposizione una banda di macilenti bastardi da processare come corruttori dei loro figli. Dà qualcosa da fare alla polizia e siccome i tossicomani e i fumatori di marijuana sono relativamente facili da prendere perché devono correre tanti rischi per procurarsi la droga, un’eroica polizia può fare arresti spettacolari, gli avvocati possono fare buoni affari, i giudici possono fare discorsi, i grossi trafficanti possono mettere insieme una fortuna, i giornali scandalistici possono vendere milioni di copie. L’onesto cittadini può tornare a sedersi con la coscienza tranquilla a guardare il male che riceve la giusta punizione. Ecco il mondo della droga, amico. Tu ne caverai qualcosa tranne il drogato. Se è fortunato può strisciare fino all’angolo a prendere una cartina. Ma non è stata la droga che l’ha fatto strisciare. Questo devi gridarlo dai tetti!

“Di nuovo solo. Potrei dire amen ma non voglio o non posso. Il mio sistema non è quello dei Sansara, agitare fragili artigli per il pane e sputare sulle donne. Io devo camminare in luoghi affollati, fino ad essere assassinato dal mio disprezzo. Sono di nuovo solo e lo scrivo per darmi un’àncora contro i miei venti sediziosi..”
Chi parla, non sa; chi sa, non parla.

Il libro di Caino, Alex Trocchi














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