18/06/15

Dedicato alle ragazze. Con la chitarra.

Dedicato alle ragazze...
Mentre il mondo della chitarra rock, bisogna ammetterlo, è pesantemente appannaggio dei maschi, un certo numero di musicisti di sesso femminile è salitoalla ribalta nel corso degli anni, dimostrando che le donne hanno altrettanto attitudine per la 6 corde come i loro colleghi uomini.



Joni Mitchell
Joni Mitchell (1943) é una delle due uniche musiciste donne ad essere inclusa nella lista di Rolling Stone dei 100 chitarristi più grandi di tutti i tempi (al numero 72. L'altra è Ioan Iett, al numero 87). Nata in ambito folk, la Mitchell è cantante, autrice e chitarrista. Al pari di Bob Dylan come poeta, come musicista è invece molto più sofisticata di lui, una delle chitarriste più creative e originali di sempre. E celebre per gli accordi non standard che ha ideato per compensate il fatto che la sua mano sinistra è stata indebolita da un attacco di polio durante l'infanzia. Da ascoltare Blue (1971), uno degli album più imponenti degli anni Settanta.

Bonnie Raitt
Nata nel 1949, Bonnie debutta nel 1971 con l'album eponimo, e da allora ancora non si è fermata, continuando a suonare e a vincere premi (dieci volte il Grammy , ad esempio). Suo padre John Raitt) era una star di Broadway, sua madre (Marjorie Haydock) una pianista, e i suoi genitori artistici giganti del blues quali Howlin' Wolf e Mississippi Fred McDowell. A sua volta e stata un influenza per musiciste quali Melissa Etheridge e Sheryl Crow. Una delle maggiori chitarriste slide al mondo, la sua chitarra preferita per i live é una Fender Stratocaster personalizzata che usa dal 1969.

Chrissie Hynde
Voce, chitarra e penna dei Pretenders dal 1978, vegetariana e attivista per i diritti degli animali Chrissie Hynde (1951) ha dichiarato di non sapere nulla di chitarre, davvero. Una chitarra è solo un oggetto, un arnese. Sembra però preferire una Telecaster blu. In una recente intervista ha affermato <<Sono fisicamente adatta per la chitarra, ho una forma maschile. Se avete le tette grosse e le spalle strette, e meglio che vi atteniate al piano>>.

Nancy Wilson
L'intricata intro di Crazy on You, e il riff di Barracuda, bastano per includere Nancy Wilson (1954) in questa lista. La musicista americana, influenzata da Joni Mitchell e dai Beatles, suona da sola fino al 1974, quando si trasferisce in Canada per unirsi alla sorella Ann negli Heart. Allora c’erano sono ancora poche donne che rockeggiano. E Nancy è una donna che rockeggia, di brutto. Brani delle Heart quali Sing Child, Crazy on You e Magic Man fanno guadagnare loro l‘appellativo di <<Led Zeppelin femminili>>. Ma la band delle sorelle Wilson, che diventa uno dei gruppi hard rock più di successo di sempre, non le la copia di nessuno. <<Sono sposata con la mia chitarra» (una Fender Telecaster blu).

Charlotte Caffey
Le Go-Go's sono il primo gruppo di donne (che suonano e si scrivono le canzoni) a ottenere un successo planetario. Charlotte Caffey (1957) era (ed é, visto che ancora sono attive) la loro chitarrista, e una delle autrici principali della band. Si unisce alle Go-G0‘s nel 1978. Dal 1988 al 1992 fronteggia la sua band The Graces, oltre a lavorare con Belinda Carlise (voce delle Go-Go‘s) nei suoi album solisti. Suona principalmente una Fender Telecaster.




Vicki Peterson
Vicki Peterson (1958) da ragazzina porta la sua chitarra ad ogni pigiama party per suonare i suoi brani a chiunque voglia ascoltarli. Nel 1981 fonda le Bangs, poi Bangles, con la sorella Debbi Peterson e Susanna Hoffs, che diventano uno dei gruppi femminili più famosi di sempre. E’ stata ispirata da Joni Mitchell, George Harrison, Paul Simon, e Bonnie Raitt. Ha dichiarato in un'intervista:

<<Voglio incoraggiare le ragazze che stanno pensando di suonare: fatelo e basta. Se siete timorose perché la ‘ chitarra sembra grande e spaventosa, date un'occhiata alle chitarre Daisy Rock. Noi abbiamo un modello speciale che suoniamo ad ogni show (...). Non scoraggiatevi..>>

Joan Jett
Una delle rock star più influenti e cool in assoluto, l'impavida Joan Jett (1958) diventa incredibilmente famosa negli anni Settanta con le Runaways, band formata da ragazzine adolescenti. Oltre alla Jett, la band losangelina comprende Lita Ford, Cherie Currie e Sandy West. Dopo quattro anni si sciolgono. Joan Jett fonda The Blackheaits e con loro produce una serie di hit entrate nella leggenda: Bad Reputation, I Love Rockfn Roll, I Hate Myself for Loving You. E’ stata una delle ispirazioni maggiori per le Riot Girl degli anni Novanta, producendo addirittura un singolo delle Bikini Kill. Suona una Gibson Les Paul.




Kelley Deal
Chitarrista delle Breeders, Amps, e Kelley Deal 6000, Kelley (1961) è la sorella piu autodistruttiva delle gemelle Deal. Non ha una grande tecnica, ma rimedia con la creatività e una piacevole propensione per la melodia. E’ un fiore sbocciato tardi: ha preso su la chitarra (la sua preferita: una Gibson Les Paul Deluxe) per le prima volta dopo i trent'anni. Secondo lei, <<ai ragazzi piace davvero sentirsi parlare. Le donne chitarriste sembrano più` concentrate sulla canzone. Quello che scelgono di suonare contribuisce a rendere la canzone migliore, non solo a riffeggiarci sopra. E’ una relazione più profonda>>.


Ani DiFranco
L‘eroina della musica indipendente americana, Ani DiFranco (1970) ha, dal suo debutto nel 1990, il controllo totale sulla sua musica, pubblicandola attraverso la sua etichetta Righteous Babe Records. E’ ammirata da chiunque, dall'ultimo musicista di strada a megastar come Prince, e suona per lo più in acustico (preferisce le Alvarez).

Corin Tucker e Carrie Brownstein
Quando, nel 1997, esce Dig Me Outle Sleater-Kinney vengono elette <<la più grande punk band del rnondo>> da riviste quali Village Voice e Rolling Stone. Il successo commerciale non arriva mai (probabilmente non è neppure cercato), e le Sleater Kinney (che dal 2006 sono in pausa) rimangono una delle tante band sottovalutate della storia del rock. L‘interazione magica tra Corin Tucker (1972) e Carrie Brownstein (1974), entrambe alla voce e chitarre, è uno dei punti di forza della band. La più talentuosa sembra essere la seconda, per Rolling Stone una dei chitarristi più sottovalutati di sempre. Donna dai mille talenti, Carrie recita, canta, scrive, oltre a suonare la chitarra, prima con le Excuse 17, poi con le Sleater-Kinney, oggi con le Wild Flag. Suona una Guild.


Donita Sparks
Delle imprese controverse di Donita Sparks (1963), una delle fondatrici delle L7, si sa abbastanza, ma a guardare oltre a lanci di tampax usati, troviamo una chitarrista che sa il fatto suo. La dea del grunge spacca quanto qualsiasi collega maschio: ascoltare Bricks Are Healgy (1992) per credére. Mentre era nelle L7 Donita suonava alternativamente una Gibson e una Epiphone Flying V. Negli Stellar Moments (la band che ha fondato successivamente), una Melody Maker.




Kat Bjelland
Kat Bjelland (1963) inizia ad interessarsi alla musica rock da teenager. A diciannove anni acquista in un banco dei pegni la sua prima chitarra, una Rickenbacker 425, per 200 dollari: la suonerà per tutta la sua carriera. Nel 1987 fonda le Babes in Toyland, con Lori Barbero (batteria) e Michelle Leon (basso). Ha detto: <<Quando ho fondato la band non sapevo neppure suonare, volevo solo fare chiasso con le mie amiche>>. Le Babes si sciolgono ufficialmente nel 2001, ma ci sono pettegolezzi su una possibile reunion.

Courtney Love
E’ recentemente arrivata ai 50 (è del 1964) in forma smagliante, avendo abbandonato alcol e droghe (almeno cosi dice). Non sarà la più brava della lista tecnicamente, ma quante sono le ragazze che vedendo Courtney sul palco con le Hole hanno deciso di prendere in mano una chitarra? Autodidatta, ha suonato moltissime chitarre, tra cui una Rickenbacker 425 all'inizio della sua carriera, una Fender Jazzmaster (nel video di Miss World), poi una Squier Venus co-disegnata da lei per Fender:

<<Volevo una chitarra molto semplice, con un suon caldo e pop>>, e, piu recentemente, una Rickenbacker 360. Negli anni Novanta indossava sempre la chitarra con una mitica cinghia di Built by Wendy (cinghie che, tra l‘altro, inizieranno ad essere riprodotte a settembre, per il loro ventesimo anniversario).

Kristin Hersh
Meglio conosciuta come la leader dei Throwning Muses negli anni Ottanta, Kristin Hersh (1966) dal 1994 si è dedicata alla carriera solista con dischi focalizzati sulla sua voce e chitarra acustica. Il padre le insegna a suonare la chitarra quando ha soli sei anni. Poco dopo inizia a comporre, e da teenager forma i Muses con la sorellastra Tanya Donelly. Nel 2003 fonda il trio 50 Foot Wave, dalle influenze punk/hardcore. La sua prima chitarra? <<Mio padre mi diede la sua Yamaha>>. Oggi?
<<Suono una Strato e una Telecaster con i Throwing Muses; una SG e una Les Paul con i 50 Foot Wave; e una Collings come solista>>. La Collings acustica attuale le è stata regalata dai fan (perché lei non se la poteva permettere).




Tanya Donelly
Dopo aver lasciato i Muses nel 1991, Tanya (1966) va a suonare prima con le Breeders (1990-92) e poi con i Belly (1991-1996). Alla fine degli anni Novanta inizia a dedicarsi alla sua carriera solista. Uno degli esempi migliori della bravura e dello stile originale di Tanya é il disco dei Muses The Real Ramona (1991). Anche a lei il padre ha regalato la sua prima chitarra, quando aveva circa quattordici anni. Ha citato tra le proprie influenze: Marc Ribot, i Beatles, la Hersh.


Liz Phair
Il picco della carriera di Liz Phair (1967) è senza dubbio Exile in Guyville (1993), uno degli album indie rock migliori degli anni Novanta, e quello che l'ha portata al successo. Il suo faux pas? Accettare che il suo quarto disco (Liz Phair, 2003), venisse prodotto da The Matrix - (produttori di Britney Spears e Avril Lavigne). Nonostante la collaborazione con loro riguardasse solo quattro brani, questo le ha attirato una valanga di popò, soprattutto dalla stampa indipendente, e accuse di essersi “venduta”. La povera Liz non se lo merita: é indubbiamente una musicista che ha ispirato migliaia di ragazze a prendere su una chitarra (lei suona diverse Fender, Mustang e Telecaster).

PJ Harvey
E’ dal lontano 1991 che la voce e la chitarra scorticata di PJ Harvey (1969) eccitano gli appassionati di musica rock. Unica artista a vincere per ben due volte il prestigioso Mercury Price (nel 2001 e nel 2011), PJ si considera principalmente un autrice e non una musicista. Ciò nonostante, possiede una vasta collezione di chitarre, soprattutto Telecaster



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