15/06/15

Non piangete, organizzatevi! Matite spezzate prima di Charlie Ebdo

E' vero, dai fatti di Gennaio, le parole "Charlie Hebdo" improvvisamente sono salite alla ribalta come un tragico simbolo della lotta per la libertà di espressione. La ragione per cui il mondo è così sconvolto per l'assassinio di questi fumettisti è perchè sembra un fatto insolito: in fondo siamo abituati a gente che è bombardata e uccisa a causa della loro religione, della loro inclinazione politica, o semplicemente perchè è nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma perché morire per aver disegnato alcune vignette? Qualche precedente prima di Charlie c'è, scrittori e artisti che hanno pagato per la loro arte espressa in piena libertà e che dava molto fastidio al potere, molto prima che questo diventasse un hashtag.
Lo spunto viene da Cracked,  che ha raccolto cinque illustri esempi di altrettanti uomini morti per il loro lavoro sul tavolo da disegno.

1. H.G. Oesterheld
The Walking Dead che incontra La guerra dei mondi, con un po di viaggio nel tempo. L’Eternauta è oggi un gadget di denuncia e di cultura in tutta l’Argentina.
E donde està Oesterheld? L’avete preso. E non è più tornato. Lo sceneggiatore dell’Eternauta ha cominciato a denunciare i pericoli della dittatura in tempi non sospetti. Quando i giorni sono diventati guerra sporca, il suo destino era già ammobiliato. Molti intellettuali sono fuggiti all’estero. Oesterheld invece ha affrontato il lato alieno del potere: nelle versioni degli anni 70, l’Eternauta è un esplicito invito a combattere il regime in tutti i modi. Di fatto l’eternauta-Oesterheld diventa un sovversivo legato alla falange più dura ed estremista dell’opposizione argentina, i Montoneros. E nella sua opera la morte poco alla volta prende i connotati di qualcosa che, in una repressione basata sul terrorismo di stato, è un rischio concreto e inevitabile. Scomparve il 21 aprile 1977. Fu una squadra armata a portarlo via. Oesterheld divenne un desaparecido, insieme alle quattro figlie, rapite tra il 1976 e il 1977. Al periodo della guerra sporca sopravvisse soltanto Elsa Sánchez, la moglie di Oesterheld. Oesterheld finì la serie nel 1959 e si era trasferito a fare altre cose, come ad esempio una biografia a fumetti di Che Guevara, una serie horror / sci-fi / chiamato Mort Cinder. Quando l'Argentina cadde nella feroce dittatura appoggiata dalla CIA nel 1976, Oesterheld, che aveva 57 anni, avrebbe potuto rilassarsi e proseguire la sua carriera come un latino Stan Lee. Invece, riportò El Eternauta, con alcune modifiche: un futuro in un mondo totalitario e dove il protagonista diventa un leader rivoluzionario che esorta il popolo a sollevarsi contro il potere, in questo caso gli invasori alieni. I militari argentini non gradirono "questo sottile simbolismo"..

2. Naji al-Ali
Naji al Ali, è stato il più grande disegnatore palestinese, affilato contro i regimi arabi e contro Israele fu ucciso nel 1987 a Londra, ma mai arrestati i colpevoli.
Era così famoso che non aveva nemmeno bisogno di firmare i sui lavori. La gente sapeva che era lui dal suo personaggio Handala, un ragazzino di dieci anni, senza scarpe creato per il quotidiano Al Seyassah, che a partire dal 1973 venne disegnato sempre di spalle, e con le mani unite dietro la schiena. Handala era un simbolo dell’emigrazione forzata che l’autore aveva subito quando aveva dieci anni, nel 1948, l’anno della proclamazione dello Stato d’Israele. Secondo le sue intenzioni, Handala sarebbe rimasto fermo a quell’età finché non fosse ritornato in Palestina.
Stabilitosi a Londra, fu aggredito mentre usciva dal giornale kuwaitiano per cui lavorava: gli spararono al volto e dopo un periodo in coma morì. Dieci mesi più tardi Scotland Yard arrestò Ismail Suwan, ricercatore palestinese che sosteneva di lavorare sia per l’OLP sia per il Mossad, che risultava essere informato della pianificazione dell’omicidio. L’allora premier Margaret Thatcher chiuse la sede del Mossad a Londra ed espulse due diplomatici israeliani (primo caso nella storia) per non aver avvisato la Gran Bretagna.
 

3. Gli artisti giapponesi del XVIII secolo
Per la maggior parte delle persone, le parole "antichi fumetti giapponesi" probabilmente ricordano le immagini di Astro Boy, ma il primo uso della parola "manga" (in origine significa "sketch comici") in realtà risale al 1798. Più indietro ancora, artisti giapponesi pubblicarono libri illustrati chiamati kibyoshi, da cui derivano gli odierni manga.
In quel periodo di forti agitazioni politiche, gli artisti kibyoshi erano noti per la loro sottile satira contro la costituzione giapponese attraverso le loro parabole: il libro Sogitsugi gingiseru, ad esempio, sembrava solo come una storia folle sulle disavventure romantiche di due gemelli con un solo corpo mentre in realtà, era una metafora sull'incapacità del governo di fare fronte ai b isogni del popolo. Le autorità cednsurarono i libri e i loro autori e a partire dal 1791 divenne illegale produrre kibyoshi. Gli artisti più importanti e famosi (Shikitei Sanba e Santo Kyoden..) vennero condannati, messi al bando e/o incarcerati. Koikawa Harumachi, che praticamente ha inventato il genere, morì in circostanze mai chiarite..

4. Joe Hill
Joe Hill (abbreviazione di Hillstrom, pseudonimo per Hagglund) era un immigrato svedese arrivato negli Stati Uniti nei primi anni del 1900. Iniziò con lavori precari e lentamente si costruì una reputazione attraverso la pubblicazione di canzoni satiriche e disegni satirici sui giornali dell'Industrial Workers of the World (IWW), costola militante del movimento operaio statunitense, di cui era membro e attivista. Ripetutamente aggredito, un giorno, nel 1914, si presentò presso un medico con un foro di proiettile in corpo, dicendo che fu una lite a causa una donna. Le autorità dello Utah lo arrestarono per un omicidio che era avvenuto lo stesso giorno, e nonostante la mancanza di prove a suo carico e l'abbondanza invece di testimonianze che accusavano un altro ragazzo, fu condannato a morte per fucilazione e giustiziato il 19 novembre 1915. Il suo ultimo messaggio ai compagni fu "Non piangete, organizzatevi!". La storia di Joe Hill è raccontata nella celebre canzone di Joan Baez.


aliferzat5. Chiunque faccia fumetti in Medio Oriente
Sembra che in Medio ed Estremo Oriente, fare il lavoro di cartooning sia uno dei lavori più pericolosi di sempre, con un tasso di mortalità altissimo tra chi è seduto tutto il giorno davanti a un tavolo da disegno.
Nel 1993, per esempio, un gruppo di artisti progressisti organizzò un festival a Sivas, Turchia, quando una folla inferocita di islamisti radicali interruppe la manifestazione bruciando vive 35 persone . Il festival era stato organizzato per celebrare un poeta che fu impiccato per le sue opere in quella stessa regione, circa 443 anni prima. Il cartoonist Asaf Kocak probabilmente non ebbe tempo di apprezzare l'ironia prima di diventare una delle vittime. Joseph Nasr invece venne rapito e ucciso nel 1973, Guerrovi Brahim subì la stessa sorte nel 1995. Nel 1996, cinque fondamentalisti inseguirono (e fortunatamente si limitarono a questo) l’editor di un giornale del Kuwait per aver pubblicato una striscia di Hagar l’Orribile solo perché vi compariva la voce di Dio.
Nel 2010, il fumettista politico dello Sri Lanka Prageeth Eknaligoda scomparve due giorni prima delle elezioni nel suo paese ed è tuttora sperduto (ma Amnesty International crede che il governo lo tenga segregato o sia ormai morto). Lo stesso si pensa del siriano Akram Raslan, arrestato nel 2012 per «aver offeso il prestigio dello Stato» disegnando il presidente Al-Assad nei panni di un clown..


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